Michele Chiaramida Musica antica e strumenti da tasto
Michele ChiaramidaMusica antica e strumenti da tasto

Corsi per l' a.a. 2020-2021 presso il conservatorio «O. Respighi» - Latina

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www.dipmusicanticalatina.it

 

MODALITA'

 

 

TEORIA E SOLFEGGIO STORICO

 

 

PRATICA DEL PARTIMENTO ALLA TASTIERA

 

 

 

PRATICA ORGANISTICA

 

 

PRASSI ESECUTIVE E REPERTORI DEL BASSO CONTINUO

 

Manuale di Canto Fermo. Modelli e consuetudini nella prassi didattica tra XVI e XVIII secolo, ed. LIM

L’origine di questo studio risponde alla necessità di conoscere in profondità la prassi esecutiva e la teoria del Canto Fermo durante il periodo dello sviluppo della polifonia e della musica strumentale sacra, soprattutto organistica. Tale urgenza nasce dalla convinzione che il Canto Fermo, come radice profonda del processo compositivo, presieda il fluire musicale come modello supremo, evocato tramite i mezzi dell’artigianato musicale.

Le moderne edizioni di canto gregoriano e la manualistica attualmente in uso — frutto del radicale ‘cambio di rotta’ impresso dal centro cultuale di Solesmes rispetto a secoli di ininterrotta tradizione didattica — non possono evidentemente inquadrare nei termini voluti la prassi del canto liturgico nel periodo che all’incirca va dal  concilio di Trento alla fine dell’Ottocento.

Si profila così una sorta di dicotomia tra la prassi del canto sacro documentata dalle fonti, che chiameremo propriamente Canto Fermo e la prassi attualmente in uso e insegnata nelle scuole odierne, frutto dell’ipotesi interpretativa avanzata dal movimento solesmense, che possiamo continuare a marcare con la comune espressione canto gregoriano.

Il presente studio si basa sulle fonti didattico-normative che furono impiegate come sostegno all’insegnamento del Canto Fermo in seminari e istituti religiosi, e che costituirono la base della formazione del cantore ecclesiastico. Esse ci offrono una base documentale d’inestimabile valore per la capacità insita nella natura stessa di tale materiale di ridare un quadro indicativo non solo degli argomenti insegnati ma anche della stessa prassi pedagogica attuata.

Come hanno ascoltato e praticato il Canto Fermo i musicisti coevi di Palestrina, di Frescobaldi, di Monteverdi, etc? Quali era il patrimonio comune di esecutori, compositori e ascoltatori di quei secoli? Qual era il sostrato ideale, teologico e liturgico che alimentava l’esecuzione e la composizione? Qual era la teoria musicale di rifermento e quali i caratteri del sistema modale? Questo testo è un primo tentativo di dare risposta a tali domande e fornire così una possibile ri-costruzione di un modello effettivamente praticato e tramandato in modo pressoché intatto fino a buona parte del xix secolo.

Opus Alienum. Funzioni e significati del Canto Gregoriano

In libreria il mio volume dedicato al Canto Gregoriano

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L'articolazione del variegato insieme dei bisogni formativi, degli atteggiamenti culturali e dei punti di vista che declina l'universo di tutti coloro che a vario titolo si occupano di fenomeni musicali, rende questo testo una strada percorribile per una platea estremamente eterogenea di lettori-tipo.

Il principio che sostiene e che ha dato vita a questo volume risiede proprio nell'idea di intercettare questo universo attraverso uno strumento pluridisciplinare e totalmente "antispecialistico" dove il fenomeno "Canto Gregoriano" è presentato quale complemento ai diversi iter formativi.

Una narrazione multiforme impostata sul principio del "punto di vista mobile" che abbatte i muri di separazione che ancora disegnano convenzionalmente i tradizionali confini disciplinari.

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Michele Chiaramida Clavicordi e antichi strumenti da tasto Via Luigi Pirandello 64 00137 Roma